Nasce dal mondo virtuale per dare il meglio sulle lunghe distanze, rivolta a un pubblico che non nasconde le proprie ambizioni. L’eleganza delle sue forme si sposa al meglio con le grafiche sobrie con cui ci ha abituato Rodman. Spicca la forcella, massiccia e rigida, tanto precisa quanto stabile
Focalizzandoci sul modello in prova, la Mizar Elite, ci si trova di fronte a un frame con un design non banale, un progetto in carbonio monoscocca in fibra HM unidirezionale che nelle forme delle tubazioni cela il segreto dei suoi aspetti tecnici e delle sue performance. Partendo dal carro posteriore, è formato da due foderi bassi lunghi 406 mm a prescindere dalla taglia, tondeggianti e asimmetrici, abbinati agli stay obliqui sfinati ma leggermente squadrati. La struttura del triangolo posteriore permette di smorzare parte delle vibrazioni negative (AVS, Anti Vibration System) senza sacrificare il bilanciamento ottimale in fase di espressione della forza (BSS, Balance Structural System).
Passando al triangolo anteriore, questo ha il cuore nella scatola centrale (B3, Big Bottom Bracket) larga 86,5 mm, anch’essa simmetrica, e nell’obliquo con design a rombo rovesciato, spigoloso nella sua parte più alta. Sotto il profilo dei numeri, questo sviluppo ha permesso di guadagnare il 18% in comfort, con un aumento del 7% della resa della pedalata, grazie pure a una tubazione sterzo abbondante e rastremata nella sezione centrale (leggera, rigida e precisa).
Il seat tube è massiccio e abbondante verso il basso, per sfinarsi e arrotondarsi nella porzione alta, supportando un reggisella da 27,2 mm di diametro. La forcella con steli dritti, naturalmente full carbon monoscocca, ha un impatto laterale ampio, soluzione ricercata e voluta per dare merito a comfort e stabilità, con una rigidità superiore alla media della categoria. Rodman Mizar Elite è proposta in sei taglie, dalla XS alla XXL.
Di seguito l’intero redazionale dedicato: